Il rapporto tra giornalisti e addetti stampa gioca un ruolo fondamentale per garantire una comunicazione efficace e una più alta qualità dell’informazione a beneficio di tutti lettori.

Eppure la sinergia tra i due attori chiave del processo informativo non sempre è preso nella giusta considerazione, mancando di empatia, collaborazione e umanizzazione.

Per molti è un rapporto da rinnovare, complici le nuove tecnologie e i social network che paradossalmente invece di “legare”, con il tempo allentano i legami.

La domanda a monte di tutto (seppure si assista ad una continua contaminazione dei ruoli) è se giornalisti e uffici stampa abbiano capacità relazionali basate su valori quali l’umanità e la disponibilità all’ascolto.

Sembrerebbe infatti sia poca la volontà di “connettersi” empaticamente, almeno dopo aver raccolto le riflessioni di numerosi colleghi coinvolti in qualità di relatori nelle recenti iniziative da noi organizzate quest’anno tra l’Emilia-Romagna e la Sicilia.  

GIORNALISTI E UFFICI STAMPA: UN RAPPORTO DA RINNOVARE

Come comunicatori questa relazione, qiuesto “ponte” ci sta a cuore.

La nostra agenzia AD Communications infatti continua a promuovere attivamente interpellando una rappresentanza di colleghi che si occupano di comunicazione e giornalismo in settori differenti.

Per chi volesse riascoltare i contenuti è possibile rivedere il webinar “Giornalisti e Uffici stampa: un rapporto da ricostruire?”

In sintesi ecco le buone pratiche da mettere in campo a detta dei nostri esperti:

Simone Trebbi e Valentina Brini, co-fondatori di Le Royale PR, hanno ideato un’indagine dal titolo “PRova a Scrivermi”, incentrata sul rapporto uffici stampa e giornalisti.

Ciò che è emerso è che i giornalisti ritengono fondamentale il ruolo del PR pur riconoscendo la frequenza di alcuni errori che andrebbero evitati: come scrivere e-mail di massa senza conoscere il giornalista che abbiamo virtualmente di fronte, inviare comunicati fuori target.

Questo è il loro punto di vista: “Ricostruiamo questa relazione a partire da noi stessi, paradossalmente migliorando la stessa comunicazione tra giornalisti, esperti di PR e addetti stampa”.

 Poi c’è Samuela Nisi, giornalista. Scrive per magazine nazionali tra cui Ciao Donna e In famiglia, oltre che per il sito Tag Medicina.

Per lei

bisognerebbe creare uno scambio reciproco tra le parti, affinché vi sia una relazione aperta e continua. Una buona comunicazione si può avere a partire da una semplice mail, che dovrebbe essere breve, coincisa e con un oggetto definito. Miglioriamo questa relazione mettendo in campo empatia e disponibilità che possono tradursi banalmente nella risposta negativa di una mail quando non siamo interessati alla notizia proposta”.

Ha portato la sua trentennale esperienza al webinar Stefano Ferrari, giornalista professionista di TRC Bologna e collaboratore del Corriere dello Sport Stadio.

Posso affermare con certezza che la parte più difficile del lavoro di un ufficio stampa è la gestione del rapporto con il proprio datore di lavoro: spesso, infatti, ci si ritrova nelle condizioni di dover educare a cosa è una notizia e cosa non lo è”.

Andrea Sangermano, giornalista professionista, è redattore dell’Agenzia di Stampa Dire dal 2006:  “Le parole chiave che voglio utilizzare per definire il rapporto tra giornalisti e uffici stampa sono correttezza, fiducia, mutuo scambio, buon vicinato. Spesso si parla di PR e giornalisti come realtà contrapposte: in realtà andiamo tutti verso la stessa direzione. Inoltre è fondamentale riportare subito la notizia, all’inizio del comunicato stesso e sin dallo stesso oggetto, per attirare l’attenzione di chi lo legge.  

Fare bene il mestiere di Ufficio Stampa. Sì, ma in che modo?

Isa Grassano è giornalista freelance e scrittrice, collabora con le più importanti testate nazionali tra cui I Viaggi di Repubblica e Intimità. È co-fondatrice del network di Giornalismo Costruttivo. Ecco in breve i suoi consigli:

 “Leggiamo i giornali per capirne il taglio e seguiamo il lavoro dei giornalisti per sapere di cosa si occupano, in modo di sapere a chi può interessare la nostra notizia. Creare una mailing list di contatti giusti è un’altra regola per migliorare questo rapporto”.

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA?

Se è vero che gli uffici stampa hanno bisogno dei giornalisti è anche vero il contrario. La vicinanza tra le due figure rimane indispensabile, in uno scenario tecnologico e sociale che si evolve costantemente.

Vediamo nel dettaglio le peculiarità di ciascuno:

  • Gli uffici stampa svolgono un ruolo di ponte e connessione tra le organizzazioni e le testate giornalistiche. Sono essi stessi fonti di notizie, comunicati, interviste e video. L’Ufficio stampa ha una conoscenza delle strategie di comunicazione e delle esigenze dei media, ponendosi come facilitatore delle proprie aziende clienti.
  • I giornalisti hanno la missione di informare correttamente l’opinione pubblica, raccontando notizie e storie di interesse collettivo, secondo le regole della deontologia e dell’etica. Lavorano per garantire l’obiettività e l’accuratezza delle informazioni che trasmettono ai lettori. Non per ultimo ricorrono agli uffici stampa quando hanno la necessità di approfondire un argomento o avere un virgolettato dell’Ad dell’azienda o dirigente della PA.

 

 UN RAPPORTO DA RINNOVARE NEL SEGNO DELL’UMANITA’

Non vi è dubbio che l’argomento trattato sia complesso e richieda l’apertura ad un confronto costruttivo.

Ci sono giornalisti cosiddetti “puri” e ci sono giornalisti convinti di voler svolgere anche il ruolo di addetti stampa, facendolo in modo etico e trasparente. Per altri ancora la relazione gionalisti e addetti stampa potrebbe essere un’arma a doppio taglio.

AD Communications, per volontà della nostra Deborah Annolino, già lo scorso 5 luglio aveva avviato pubblicamente il dibattito ad Agrigento organizzando il corso “Addetti stampa e Giornalisti per un’informazione costruttiva” accreditandolo all’Ordine dei Giornalisti della Sicilia. Anche in quella circostanza erano stati presentati i dati della Ricerca PRova a scrivermi, per constatare numericamente le buone pratiche da una parte e gli errori dall’altra.

RIVEDI LE INTERVISTE DELLO SCORSO EVENTO AD AGRIGENTO

Da parte nostra siamo felici di aver innescato questa riflessione, a tratti bollente proprio come le temperature di queste settimane, ma necessaria per una migliore e proficua sinergia.

Come spesso accade la soluzione è al centro, nell’equilibrio, nell’applicazione delle regole, del rispetto delle persone, in un reciproco beneficio tra tutti gli esperti di informazione e comunicazione.

Dopo la pausa estiva torneremo a promuovere ulteriori occasioni di incontro e confronto. Nel frattempo ognuno di noi – anche sotto l’ombrellone – potrebbe riascoltare, attraverso i nostri video, le buone pratiche dispensate ripartendo così da settembre con la strategia giusta.

Intanto tutto lo staff di AD Communications vi augura 

Buona estate e soprattutto Buona riflessione!

 

 

 

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