Chi ci conosce o segue la nostra agenzia sui canali social, sa che la comunicazione istituzionale è la nostra passione ma anche il nostro centro gravitazionale. Un’arte da “equilibristi” se si considera che il nostro compito principale è bilanciare ogni parola utilizzata. Occorre prestare la massima attenzione e precisione nell’esposizione di un testo, rendendolo possibilmente attraente per la comunità e non solo per la singola persona.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE: QUESTIONE DI TATTO

La comunicazione istituzionale ci vede in prima linea da anni a Bologna e in Emilia-Romagna, con la consapevolezza che scrivere correttamente, cioè nel rispetto di tutti (a partire dai lettori), è una sfida complessa e mai scontata nel suo esito.

Il terreno è spesso impervio e scivoloso. Talvolta l’errore può essere commesso per mancanza di sensibilità, altre volte per distrazione o in quanto si ignorano alcune dinamiche organizzative. In tutti i casi chi opera nella sfera istituzionale, sappia che è necessario sviluppare capacità, le cosiddette soft skills come l’ascolto, la propensione al dialogo, la flessibilità, che vanno oltre le competenze pure di scrittura e di creatività.   

Qui infatti entra in gioco l’importanza di avere un buon rapporto personale con i propri clienti, all’insegna di trasparenza e fiducia. Per dirla con una metafora, un comunicatore non può essere come un elefante che si muove in una cristalleria, cioè non può permettersi di essere poco delicato e rude ma dovrà avere cura di ogni parola e immagine utilizzata.

Per chi ama le definizioni, per comunicazione istituzionale si intende:

L’insieme delle attività di comunicazione, realizzate in maniera strategica da un’istituzione per informare i cittadini (o più semplicemente un gruppo di persone appartenenti allo stesso contesto sociale e accomunate da interessi ed esigenze comuni), prende il nome di comunicazione istituzionale.

Ecco una risorsa completa ed interessante sulla comunicazione istituzionale a cura della Federazione nazionale delle Professioni Infermieristiche

LE REGOLE D’ORO DELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

In AD Communications, Studio specializzato in immagine e comunicazione a Bologna, mettiamo in campo due regole auree, anche nella creazione di un semplice post. I social infatti non sono diari segreti ma “piazze pubbliche” dove ciò che scriviamo, soprattutto a riguardi di professionisti e realtà sociali, sarà sotto la lente di ingrandimento di tanti, tantissimi. Le conseguenze, anche delle parole, non devono mai essere sottovalutate.

Tornando alle due regole, la prima è quella di dialogare e confrontarsi con i clienti, condividendo idee, riflessioni, progetti; la seconda regola è quella di co-progettare: strategie, obiettivi, narrazioni per seguirne insieme gli sviluppi e le evoluzioni.  

In tutti i casi il comunicatore istituzionale – che si tratti di un post, di un articolo per il blog o di un comunicato stampa – dovrà operare con garbo e tatto, senza perdere per strada il tono professionale

AD COMMUNICATIONS, UNA “SQUADRA” DI EQUILIBRISTI

L’impegno di una agenzia come AD Communications, che CURA l’immagine e la reputazione di realtà associative provinciali e regionali profit e non, prevede la necessità di “narrare” i fatti andando oltre il singolo individuo per alimentare il senso di appartenenza di una comunità.  Solo in questo modo avremo apportato valore sociale, evitando di compiere atti comunicativi dal tono autoreferenziale e pertanto controproducenti.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE: IMMAGINE E REPUTAZIONE dei professionisti

Dal mese di gennaio ad oggi, siamo dentro ad un vortice di attività informative che vede protagonisti i professionisti e a loro volta le associazioni, gli ordini e in generale le organizzazioni di cui fanno parte.

Convocazioni, assemblee e rinnovi. E a seguire: riunioni di allineamento con i vari consigli direttivi per attuare strategie di comunicazione efficace. In particolare ci siamo occupati di seguire l’immagine di tre organizzazioni regionali: ANASTE ER, AIOP ER e il CUP ER chiamate al rinnovo delle cariche elettive. In tutti e tre casi abbiamo messo in campo le vetrine dei SOCIAL e il Blog con tanto di articoli come nel caso di ANASTE, l’associazione che si occupa di tutelare le strutture della terza età.

Tre realtà diverse accomunate dall’impegno dell’aggregazione per affrontare UNITI le sfide complesse di un mercato che richiede preparazione, tempestività e precisione.

E i comunicatori? Anche noi dobbiamo un dovere che è quello di non compiere errori che potrebbero danneggiare l’immagine e la reputazione professionale delle istituzioni di cui rappresentiamo la voce.

In questo contesto la creatività dovrà sottoporsi al rigore della formalità?

Rispondere a questa domanda non è semplice e la risposta potrebbe essere quella di trovare un equilibrio tra cuore e ragione, tra leggerezza e sostanza delle parole e dei concetti. Di certo la comunicazione istituzionale deve essere affidata a dei professionisti capaci di fare un passo in avanti  ma anche delle pause.

Infatti interrompere per qualche giorno o per un breve periodo le pubblicazioni sui social non vuol dire essere “passivi” ma assecondare il ritmo biologico della comunicazione.

Con l’esperienza abbiamo imparato che talvolta è meglio non “silenziarsi” e lasciare spazio agli altri piuttosto che esporsi a tutti i costi senza avere nulla di importante da aggiungere.  

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