Nel giorno del suo Funerale, proviamo a delineare i tratti salienti di una forte personalità nel panorama della comunicazione nazionale, per dirla con le vignette di Vauro del “Burattinaio (di Grillo)”. Stiamo parlando di Gianroberto Casaleggio, senza vani tentativi di incensarlo proprio ora che ci ha lasciati. Non vogliamo essere fra quelli che celebrano qualcuno post vitam, ma riteniamo sia utile focalizzarci sulla sua arte di aver rivoluzionato la partecipazione ed il coinvolgimento politico in rete.

Per chi come noi lavora sul fronte della comunicazione e in particolare Digital non è consentito tralasciare un aspetto collegato al cofondatore del Movimento 5 stelle: l’aumento dei livelli di partecipazione e interazione tra il sistema politico e la comunità prima virtuale, poi in carne e ossa vista e filmata nelle piazze di tutta Italia. Una presa di coscienza (vera o falsa non si sa) che ci lascia definire l’ideatore di tutto ciò semplicemente geniale.

A lui il merito di aver adottato una strategia di scambio e collegamento con il Movimento che in quegli anni parlava agli italiani e intrigava per quel messaggio di rivoluzione politica e culturale che il Paese aveva (ed ha tutt’ora) bisogno. Merito anche di Grillo che di comunicazione verbale e non verbale ne ha fatto la sua fortuna!

Un po’ come Casaleggio, anche noi proviamo ad essere imprenditori del web e della Comunicazione 2.0 convinti della necessità di rinnovare formule ed espressioni comunicative che appaiono superate.

Lo si può biasimare per vari motivi e scelte politiche ma un dato appare incontrovertibile ed appartiene alla sfera delle strategie connesse alla comunicazione di Casaleggio che ha portato una ventata di aria nuova nell’ambiente politico nazionale oltre ad un incasso record di accessi del Blog.

Sul web, soprattutto nel giorno dei suoi funerali,  piovono commenti e fra tutti riportiamo quello di Francesco Pasquali, Direttore del Centro Studi Italia Domani che parla di “figura di rilievo che ha contribuito ad avviare una rivoluzione antropologica”

A questo punto la domanda è: Casaleggio sarà per gli operatori della comunicazione un punto di riferimento? Ha lasciato un patrimonio che gli addetti ai lavori potranno ereditare? Tra qualche tempo i Media parleranno ancora di lui come Guru della comunicazione?

Il nostro sentire per questa figura di cui per anni si sono perse le tracce è quello di riconoscere un’ abilità: avere reintrodotto e avvicinato la gente nel caos della vita politica.

Sulla strada tracciata da Casaleggio ma personalizzata da una vision meno autoreferenziale e più democratica, grazie anche ai Social Network, continueremo a occuparci di Comunicazione digitale e Media Relations, riconoscendo ad entrambe un peso ed un valore inestimabili per la crescita di un‘impresa o brand.

Un’ ultima riflessione ci richiama alla parte più oscura di Casaleggio, ad una vita privata specie negli ultimi anni così blindata, segnata prima da una lunga malattia poi dalla morte.

Una dimensione di dolore vissuta all’ombra delle telecamere e che di certo non consideriamo paradossale o un controsenso solo perché ci ha lasciati un uomo che ha fatto della comunicazione la sua arte e la sua “parte” di successo.

 

 

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