All’Italia serve innovazione e in particolare esperti del digitale.  

 

Per riuscire a competere con gli altri paesi , in Italia servono professionisti che vadano a ricoprire ruoli quali:

 

  • data scientist: La professione più sexy dei prossimi 10 anni. E’ la definizione che Hal Varian, chief economist di Google, ha dato del data scientist a cui è richiesta la capacità di analizzare e interpretare dati;
  • security analyst: la figura è specializzata nel rilevare e prevenire le minacce informatiche e affrontare rapidamente incidenti di sicurezza;
  • business analyst: è la figura professionale che traduce i desiderata degli utenti in requisiti tecnici per gli sviluppatori delle applicazioni;
  • project manager: responsabile di progetto, molto spesso indicato con l’acronimo.

 

 

 

I candidati ad oggi presenti non sono sufficienti a colmare il fabbisogno. Da tempo si tenta di rendere più tecnologica  la penisola ma attuare la digitalizzazione è un passo lento da compiere.

 

crescere_in_digitale_socialBasti pensare ai pregiudizi che deve affrontare chi decide di iscriversi al corso di laurea in Scienze della Comunicazione che offrirebbe la possibilità di accedere alle professioni sopra elencate. Eppure, non di rado ci si sente dire che “con una laurea in SDC non si trova lavoro” oppure “questo corso di laurea non darà autonomia economica e soddisfazioni”.

 

Eppure ci sentiamo di smentire, con ottimismo ma anche consapevolezza che i laureati in Scienze della Comunicazione sono quelli che conoscono meglio le lingue, vanno incontro a numerose opportunità di lavoro, in più campi.

 

La sola media dei laureati in SDC che trova un impiego è superiore alle media nazionale.

 

Avere una formazione nel campo della comunicazione è ancora più importante, nonostante i pregiudizi, perché invece si stanno sviluppando nuove figure professionali per le quali occorre personale qualificato e specializzato.

 

 

 

Nuovi-Trend-Digitali-Event--33k5v62ockhmdoejwcchkwCon la rivoluzione digitale a cui stiamo assistendo anche se più lentamente rispetto ad altri paesi, si sono definite nuove professioni tra cui:

 

  • Digital Entrepreneur, chi ricopre tale mansione deve aiutare le aziende ad aggregare i giusti componenti per creare il team, incorporare nel progetto iniziale nuove idee, trovare gli investimenti necessari all’attività. Questa figura è utile agli imprenditori che con l’era digitale hanno trovato più facile aprire un’impresa ma non altrettanto semplice il mantenerla in vita.
  • Con l’ondata di tecnologia che ha investito il paese, gli artigiani hanno trovato difficoltà a ricollocarsi sul mercato del lavoro: ecco come nasce la figura del Maker che si deve destreggiare tra interfacce grafiche, linguaggio di programmazione, user experience e tanto altro.
  • Data Scientist è una professione così nuova che non si può ancora rinchiuderla in una definizione.Chi ricopre questo ruolo deve avere la capacità di dialogare con macchine intelligenti, nel campo del marketing, della finanza e del business.

 

Se una volta era sufficiente il curriculum da presentare alle aziende, oggi grazie a piattaforme come Linkedin ci si può candidare per un posto di lavoro attraverso i social: nasce infatti la figura del Social Recruiting, colui che scandaglia il web alla ricerca Digitalizzazione-Digital-disruption-Imc-e1440410379639-800x533della persona con le competenze che servono all’azienda. Rientra quindi nell’area delle Risorse Umane con competenze in storytelling, marketing e social media management.

 

Viviamo sovraesposti alla tecnologia e nonostante venga sconsigliato di intraprendere gli studi in Scienze della Comunicazione, siamo sempre tutti online e con lo smartphone in mano, in costante aggiornamento e protesi alle novità del momento. Nolenti o volenti, tutto ciò influenza ogni aspetto della società, occupazione compresa.

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