Lo storytelling (narrazione attraverso i Media per una strategia di tipo persuasivo) è strumento indispensabile per la comunicazione sociale. I media, in particolare i canali messi a disposizione oggi dal web, possono dare una grossa mano alle Onlus, valorizzando le opere dei sostenitori e al contempo incentivando nuove donazioni.

In qualità di comunicatori, nell’ accompagnare per mano gli operatori nel Terzo Settore, non dobbiamo perdere di vista gli obiettivi principali del Non Profit (intendendo con ciò organizzazioni non a scopo di lucro):

  • Aumentare i sostenitori: fondamentale per guadagnarsi la fiducia e ricevere donazioni è saper comunicare la propria identità: a chi o a cosa sono destinati i fondi raccolti, in che modo si porterà aiuto, perché è nata l’associazione etc.
  • Ottenere più donazioni: per aiutare i bisognosi occorrono medicine, cibo e qui entra in gioco la solidarietà della gente. I social network sono parte integrale della strategia di marketing, perché tramite essi si possono raggiungere più persone, in particolare quelle interessate alle cause benefiche.
  • Reti: le ONLUS collaborano tra di loro per trovare soluzioni a varie emergenze e al tempo stesso interfacciarsi, all’occorrenza, con altre realtà territoriali.

comunicazione sociale e aiuti umanitari

 

Spesso però assistiamo ad alcuni errori nella comunicazione sociale. Il primo fa capo alla diffusione dello scopo associativo tramite un uso prevalente di immagini che esprimono malattia e sofferenza. Il secondo errore è che le pubblicità confezionate per il sociale sono simili fra loro con la conseguenza che le persone non distinguono più un ente o associazione dall’altro/a.

 

Crediamo invece che l’interesse verso il non profit possa raggiungere un bacino di utenti più ampio e anche più “attivo” lanciando un messaggio positivo. Il modo migliore per raggiungere i donatori è mostrare ad esempio: ammalati che ricevono cure, bambini in via di guarigione e perciò sorridenti, animali felici di aver trovato una famiglia che li ha adottati.

Quando si tratta di comunicazione sociale occorre fare attenzione alla scelta del medium per arrivare al cuore delle persone. Al primo posto troviamo immagini e video che danno la possibilità di essere più immediati nel messaggio e nella fruizione.

Ai video e alle immagini viene riservata maggiore visibilità dai social network, strumento indispensabile per una strategia di web marketing: attraverso i social è possibile profilare gli utenti in base agli interessi e raggiungere così il proprio target.

 

i social per il SocialeIL CROWDFUNDING

La raccolta di fondi avviene anche tramite crowdfunding: si raccolgono soldi, attraverso piccoli contributi di gruppi molto numerosi che condividono un medesimo interesse o un progetto comune.

Facebook è da sempre alleato per le web strategy e lo è ancora di più da quando ha inserito il tasto Raccolta Fondi che trovate cliccando sul menu. Per saperne di più potrete leggere questo articolo

Interessante per il Crowdfunding e quindi per la comunicazione sociale risultano piattaforme web come:

  • IDEAGINGER che si dedica alla raccolta fondi per progetti nati in Emilia Romagna.
  • RETE DEL DONO per partecipare alle donazioni è necessario effettuare l’iscrizione. Sul sito sono riportate anche alcune dritte per un crowdfunding di successo.

 

LA VOCE DELLE ESPERTE

Data l’importanza della comunicazione sociale abbiamo chiesto la testimonianza di alcune donne che da anni lavorano nel settore.

 

Elena Zanella, consulente per il fundraising e autrice di Digital Fundraiser, edito da FrancoAngeli:

 

“Una buona causa, anche la migliore, non è di per sé sufficiente. Questo è un aspetto su cui insisto molto.  Comunicare è un processo articolato che richiede impegno, di cui occorrerebbe preoccuparsi come prima cosa: per arrivare al dono, va alimentato il senso di appartenenza che a sua volta è prodotto dalla fiducia che si crea con la relazione. Insomma, è un circolo virtuoso. Se si comincia dalla fine, è facile che gli obiettivi vanifichino. Il web, in tutto questo processo, è il partner ideale perché permette di costruire quella relazione di cui parlo con molta più facilità, o, almeno, con budget più contenuti. Non serve comunicare tutto: serve comunicare bene e quando occorre. Va quindi fatta un’analisi di ciò che siamo e di ciò che vogliamo offrire, dopodiché, compito del manager sarà quello di analizzare qual è il target più adatto a cogliere le sollecitazioni e gli argomenti che offriamo o la campagna che in quel momento desideriamo spingere.

Se dovessi semplificare in cinque fasi la presenza sul web in un’ottica di raccolta fondi direi:

1)analizza chi sei e definisci il tuo stile,

2)costruisci e comunica contenuti di qualità,

3)investi tempo e budget,

4)monitora l’andamento dei contenuti,

5)relazionati costantemente.

Particolare attenzione va posta alla scelta del canale. Sito istituzionale e social network, in primis. nel caso in cui vi fosse l’opportunità di avere qualche volontario con buona volontà e le giuste caratteristiche, potrebbe essere quella di pensare a un blog. In mancanza di questo, affidiamoci a Facebook. Facebook è il social per eccellenza: va dunque pensata e curata la presenza online di una fanpage e magari di un gruppo se le forze interne destinate al monitoraggio e alla moderazione lo consentono. Poi LinkedIn, Twitter, Instagram e Youtube. Adottandoli uno a uno un po’ per volta, senza strafare e se è il caso.”

 

Francesca Tramontano, Fundraiser di BolognAIL ONLUS

 

Ci sono tante piattaforme di crowdfunding nelle quali promuovere iniziative di personal fundraising che permettono di inserire un progetto particolare e raccogliere fondi. Abbiamo il nostro sito internet, www.ailbologna.it e utilizziamo i social network (facebook, instagram e twitter). Abbiamo poi una pagina dedicata alle donazioni https://sostieni.ailbologna.it/ e una sezione di e-commerce all’interno del sito per promuovere gli articoli solidali soprattutto durante le campagne natalizie e pasquali.

Noi siamo a fianco del malato in tantissime occasioni, attraverso i nostri servizi di assistenza (Casa di Accoglienza, Assistenza Domiciliare, Servizio Navetta, Assistenza Psicologica) ma anche in ospedale per merito dei nostri volontari (nei reparti, in day hospital, in Casa AIL).

La nostra presenza viene comunicata all’esterno, attraverso i canali di cui parlavo prima, utilizzando anche testimonianze di pazienti, volontari e donatori. La parola di chi ha usufruito di un servizio o di chi ci permette di mantenerlo vivo (attraverso il suo impegno in termini di tempo o di denaro) è sempre coinvolgente ed emozionante.”

 

 

Francesca Testoni, Responsabile di AGEOP (Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica) RICERCA ONLUS con sede a Bologna. Si occupa dei bambini malati di tumore e delle loro famiglie:

 

“La nostra prima apparizione sul web risale a 25 anni fa; un sito statico molto allegro e colorato. Da allora il nostro approccio ai nuovi media è mutato notevolmente. Negli ultimi anni parte delle nostre energie sono state attratte dai canali social. Nel nostro caso il sito www.ageop.org è il luogo in cui pubblicizziamo tutti gli atti che necessitano di trasparenza: statuto, bilancio, organigramma e storia dell’associazione. Le pagine dei Social Network rappresentano per noi l’opportunità di incontrare pubblici diversi, con i quali trattenere rapporti anche informali, amichevoli. In questo spazio, ci si incontra ogni giorno, per raccontare le cose importanti che accadono, i grandi progetti ma anche ciò che accade nella quotidianità delle nostre case (AGEOP RICERCA ONLUS ospita gratuitamente le famiglie dei bambini di cui si occupa nelle sue case ndr). Solo se il sito verrà curato e aggiornato con contenuti validi poi veicolati e amplificati attraverso le pagine sui social network ad esso collegate, si potrà raggiungere un livello più che soddisfacente di utilità per l’associazione.”

 

 

AD COMMUNICATIONS aderisce tramite la collaboratrice Federica Rubini, alla rete  AGEOP di cui è volontaria. Perché ogni giorno sia un giorno migliore, vi raccontiamo questa storia  sperando che ognuno possa adoperarsi con il suo piccolo esempio.

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