Abbigliamento fatto con fibre e tessute di latte e riso dal design unico: questo il progetto di Elisa e Antonella, giovani professioniste che sfidano le passerelle del mass market.
Quando la passione incontra il genio femminile e la professionalità, il risultato è pura avanguardia. Come Duedilatte, azienda plasmata da Elisa Volpi e Antonella Bellina, imprenditrici pisane che, unite dalla passione per la moda e la filosofia green, sono oggi rispettivamente Marketing Manager e Art Director della linea di moda 100% eco. La straordinarietà e la novità dell’abbigliamento Duedilatte sta nel tessuto: in fibra di latte derivata dalla trasformazione della caseina (proteina del latte) con innovative tecniche di bio ingegneria e fibra di riso. E’ un tessuto naturale, ecologico e ha qualità uniche per proteggere la pelle.
Elisa, dove nasce l’idea di fondare un marchio di abbigliamento in fibra di latte?
“Inizialmente lavoravamo in un’azienda di moda e contemporaneamente Antonella stava conducendo ricerche in ambito tessile. Quando mi ha parlato delle qualità della fibra di latte sono rimasta sbalordita. Così abbiamo deciso di unirci per avviare una casa di moda nostra creando capi chic, in fibra di latte e rigorosamente Made in Italy”.
Siete giovani e ambiziose ma non avete avuto paura di lanciarvi in questo mondo senza paracadute?
“Gli scogli da affrontare sono stati molti e ci sono ancora perché la nostra filosofia è in controtendenza rispetto all’andamento del mercato. Inoltre competere con altre piccole – medie realtà che utilizzano come noi fibre naturali ci porta a sfide continue. Ma questo è il bello: cerchiamo costantemente di diversificare i nostri capi e guardare avanti”.
Come mai l’abbigliamento sostenibile fa fatica a farsi apprezzare tra i consumer?
“C’è molta disinformazione oggi. Mentre in altri settori, primo fra tutti quello alimentare, c’è molta curiosità e interesse da parte delle persone (si cerca ad esempio di capire da dove proviene la carne che mangiamo, si ricercano prodotti a km zero, ci si chiede quali proprietà nutritive hanno determinate verdure etc), manca una cultura in ambito tessile”.
E poi c’è un discorso legato al prezzo…
“Infatti, mancando una cultura del tessile non ci si pone domande rispetto a quello che è il rapporto costo-beneficio. Si preferisce avere tanti vestiti sintetici spendendo poco piuttosto che un capo di alta qualità, realizzato con tessuti ecosostenibili e sani per la pelle, che non irritano e al solo indossarli curano. Nel mass market del tessile le grandi catene hanno il monopolio assoluto della moda nonostante il basso livello della qualità che offrono, e finchè ci sarà disinformazione sui gravi danni che alcuni tessuti arrecano alla pelle le fibre naturali rimarranno un prodotto di nicchia. Davanti ai vari colossi della moda poi è difficile un prodotto come il nostro calamiti l’attenzione”.
Quali sono allora le domande che dobbiamo porci prima di comprare un capo d’abbigliamento?
“Innanzitutto dobbiamo chiederci: di cosa è fatto? Quindi leggere l’etichetta: già essere a conoscenza della presenza o meno di tessuti sintetici ci può orientare verso una scelta positiva a tutela della salute della nostra pelle. Seconda domanda che ci aiuta nell’acquisto di un capo è: qual è la sua provenienza? Se acquistiamo una maglia Made in Italy abbiamo più possibilità che sia stata realizzata nel rispetto di una rigida legislazione a tutela del consumatore e di un’etica del lavoro a tutela dei dipendenti. Poi anche il tatto ci aiuta a capire la fattezza dell’abbigliamento che stiamo per acquistare: se toccandolo sentiamo che è rigido e punge, non ci sono dubbi che è di bassissima qualità. Acquistando secondo una saggia valutazione del costo-beneficio evitiamo reazioni allergiche, ci prendiamo cura della pelle e facciamo una scelta etica”.
La fibra di latte ha controindicazioni anche per chi è intollerante al lattosio?
“Assolutamente no, e te lo dice una che è intollerante al lattosio! Infatti la fibra del latte è ricavata dalla trasformazione di una proteina, la caseina appunto, non dal lattosio. Inoltre va a contatto con l’epidermide, non con l’apparato gastrointestinale, ed è idratante, anallergica e nutriente”.
Progetti per il futuro?
“Tante cose bollono in pentola. Dopo aver messo sul mercato la linea intimo per bebè e giovani abbiamo in programma di lanciare nel 2017 la linea Home Textyle. Dalle nostre ultime ricerche abbiamo scoperto che la fibra di latte è anche antibatterica, dunque ideale per chi ha difficoltà respiratorie perché soffre la presenza di polveri e acari. Dai copricuscino alle tende, dalle lenzuola ai copridivani, sarà una linea di diversa lavorazione, bella per l’habitat casalingo e salutare”.
Sono donne, sono giovani, professioniste e determinatissime. Così Elisa e Antonella fanno girare il futuro della moda: ecologico, cool e terapeutico.