La comunicazione è fatta di racconti e storie che rappresentano il modo più umano, semplice ed efficace per relazionarsi e connettersi agli altri.

Attraverso l’arte e la tecnica dello storytelling le aziende mostrano il lato più autentico del brand e grazie a ciò diventa per loro più facile stabilire un rapporto di fiducia e trasparenza con il pubblico.

Stiamo parlando del Brand Journalism che adotta strumenti, stili e tecniche tipiche del giornalismo. Si tratta di una delle soluzioni più efficaci per raccontarsi all’esterno e arrivare al cuore e alla testa dei consumatori.

 

Cosa si intende per Brand Journalism?

Il primo a parlare di Brand Journalism, o giornalismo di impresa, è stato Larry Light, Ex Chief Marketing Officer di McDonald’s. Secondo la sua definizione:

Il Brand Journalism è la cronaca degli eventi che accadono nel mondo di un brand, attraverso i giorni e gli anni. È così che creiamo per il brand un reale valore percepito dal cliente”.

L’approccio giornalistico rappresenta un punto di “rottura” rispetto alle tecniche pubblicitarie tradizionali: non si tratta più solo di marketing ma di capacità di fare informazione facendo leva sulle emozioni.

L’azienda si trasforma in editore della propria comunicazione e produce contenuti di interesse per il proprio pubblico di riferimento.

AD Communications si occupa ormai da tempo di brand journalism attraverso la creazione di contenuti informativi spaziando dalle aziende alle organizzazioni e ordini professionali.

Al tempo di Internet e dell’incontro sul digitale tra domanda e offerta, diventa fondamentale prendersi cura della propria identità e reputazione online.

 

Ecco le regole preziose per il brand journalism:

  • Potenziare la capacità di scrittura per costruire un racconto in linea con il tono di voce, la vision e la mission dell’azienda;
  • approfondire la conoscenza dei media, dei format e dei linguaggi dei diversi canali;
  • creare un solido network, così da garantire una più ampia distribuzione e copertura delle notizie;
  • condurre analisi approfondite sul settore in cui opera l’azienda.

BRAND JOURNALISM: la ricetta di Michela Trada

Brand Journalism - Michela Trada

 

 

 

Il giornalismo d’impresa ha assunto un’indiscussa centralità tanto nelle grandi catene in franchising quanto nelle PMI.

Di Brand Journalism si occupa Michela Trada, CEO della casa editrice Brainding, direttrice di Inkalce Magazine e vicedirettore di News48.it, il primo magazine italiano di giornalismo costruttivo, nato da una costola del Constructive Network.

Nel suo nuovo libro edito da Do it HumanScrivere per fare business, dal personal branding al brand journalism” la Trada analizza alcune tecniche di scrittura con esempi e casi studio concreti capaci di dare ai lettori gli strumenti per avviare in autonomia il personal branding, rafforzando immagine e reputazione online.

Brand Journalism

Tra i diversi punti di vista il libro accoglie quello a firma della nostra Deborah Annolino che da 6 anni a questa parte si occupa della comunicazione crossmediale di Ecovillaggio Montale, ecoquartiere a emissioni negative in provincia di Modena.

È un’analisi sulla comunicazione integrata di un’impresa green, che si impegna a sensibilizzare i propri stakeholder, le istituzioni e il territorio sui temi della sostenibilità sociale, economica e ambientale.

Brand Journalism - esempio Ecovillaggio Montale

Quali sono le caratteristiche del Brand Journalism e in cosa si differenzia rispetto alle altre tecniche comunicative?

La differenza principale tra il Brand Journalism e le altre tecniche comunicative è la finalità: con il giornalismo d’impresa non si pubblicizza direttamente e unicamente il prodotto/servizio di un’azienda, ma si raccontano i suoi valori.

L’obiettivo del giornalismo d’impresa è informare il pubblico sui valori, mission e vision aziendali per rafforzare la Brand Identity e la community valoriale attorno al brand.

Quali sono i vantaggi del Brand Journalism per le aziende?

I vantaggi sono nel creare connessioni in linea con i valori aziendali, senza apparire autoreferenziali.

Questo approccio crea un rapporto di fiducia tra brand e consumatore: l’azienda si racconta e il consumatore si fidelizza perché ne condivide i valori.

Diventa quindi necessario per le aziende slegarsi dall’obiettivo di vendere “tutto e subito”, lavorando invece ad un posizionamento organico. Questo obiettivo richiede più tempo ma risulta più produttivo, perché è indice di credibilità.

Quali suggerimenti darebbe alle aziende/professionisti che decidono di adottare la tecnica del Brand Journalism?

I primi passi per avvicinarsi al giornalismo d’impresa sono:

  • aprire un blog aziendale o un magazine proprietario e iniziare a produrre contenuti autentici;
  • non improvvisare, ma affidarsi ad un consulente professionista;
  • formazione e aggiornamenti continui.

In conclusione, scegliere di adottare un approccio giornalistico permette ai brand di raccontarsi ed entrare in contatto con i consumatori in un modo più intimo e personale, prediligendo una relazione duratura al solo profitto economico.

 

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